mercoledì 26 novembre 2025

Rose antiviolenza


🌹 Un Giardino di Memoria: le Rose di San Fruttuoso e il Silenzio che Parla

A Monza, nel quartiere di San Fruttuoso, è nato un giardino che non si dimentica.
Centinaia di rose realizzate a mano in acrilico — create una per una da volontari e residenti — sono state piantate per onorare la Giornata contro la violenza sulle donne.
Nella luce della sera, questo campo fiorito diventa un altare collettivo, un luogo in cui la memoria trova finalmente un gesto, un’immagine, un respiro.

Ma questo atto non parla solo di ricordo.
Parla di sistema. Parla di relazioni. Parla di ciò che accade quando una comunità sceglie di vedere.







Nel linguaggio delle costellazioni sistemiche, la violenza non è mai un evento isolato.
È un segnale che arriva da un campo più grande: famiglie, antenati, storie irrisolte, traumi mai nominati.

Spesso, vittima e carnefice non incarnano poli opposti, ma risuonano — in modi completamente diversi — con la stessa ferita profonda del loro sistema.
Non si tratta di giustificazioni.
Si tratta di radici.
Si tratta di comprendere dove nasce la vibrazione che permette a un ruolo di formarsi e all’altro di subirlo.

Un trauma escluso cerca sempre un canale per essere visto.
E finché non lo guardiamo, torna.
Si ripete.






Le rose di San Fruttuoso sono un gesto potente.
Sono memoria, ma anche guarigione.

Ogni rosa dice:
“Ti vediamo.”
“Non sei più sola.”
“Il tuo dolore ha un posto.”

La guarigione sistemica inizia proprio così:
a partire da un gesto che dà dignità, da un atto che include, da un movimento che riconosce ciò che è stato dimenticato o negato.

Questo giardino non è solo un’installazione.
È un campo che ripara.
Un luogo in cui la comunità restituisce valore, nome, presenza a tutte le donne ferite, violate, spezzate.



Queste rose ci chiedono di non restare indifferenti.
Di aprire gli occhi, le case, le relazioni.
Di custodire la vita, ovunque la incontriamo.

Ogni gesto di rispetto interrompe una catena.
Ogni parola gentile ripara un legame.
Ogni atto di consapevolezza cambia un destino.

La violenza non è inevitabile.
La cura sì, se la scegliamo tutti insieme.

Se questo messaggio ti ha toccato, condividilo.
Porta questo giardino nella tua voce, nelle tue relazioni, nei tuoi gesti quotidiani.
Ricorda una donna. Onorane cento. Proteggine mille.
La guarigione parte da noi — e cammina attraverso ogni scelta che facciamo.



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